Archeologia naturale

SABATO 12 SETTEMBRE – Sentiero di arte e natura

Ore 16.30 – Parco del Rigo

ARCHEOLOGIA NATURALE

Di Fernanda Pessolano, sentiero, installazioni e abiti; Eva Paciulli, performance; Aurora Pica, danza; Irene maria Giorgi, danza; Alessandro D’Alessandro, paesaggio sonoro; Maurizio Cardillo, narrazione

… qualcosa di rimasto da tempo ormai divenuto, perfettamente integrato nel luogo, estraneo forse per un istante, fatto dello stesso materiale naturale.

Il Sentiero di arte e natura è performance itinerante che ha come drammaturgia il genius loci. Il paesaggio sonoro e le performance sono in stretta connessione con le forme, i colori e i suoni della natura. Un’arte che si vuole alleare con una corretta pratica ecologica.

Partenza/Arrivo piazzaCaraffa, Borgo di Cesano Durata 3h Partecipanti max 45 – tre gruppi partenza a scaglioni Età per tutti  

“Archeologia Naturale” appartiene a quel tipo di “interventi lievi e talvolta quasi invisibile spesso del tutto transitori. Non uso di macchine e di maestranze, ma impiego del solo corpo umano del corpo dell’artista stesso direttamente impegnato nella azione nella natura. Non impiego di materiali estranei o industriali ma rigorosa utilizzazione di materiali naturali, spesso raccolti sul luogo stesso dell’azione. Non progetti adattabili a qualsiasi ambiente ma interventi ispirati a guidati dalla natura dei luoghi, pensati esclusivamente per un ambiente specifico. “Non opere che puntano a darci un immagine della natura, ma che costituiscono esse stesse delle esperienze esemplari compiute nella natura stessa. E dunque un’arte che si vuole strettamente alleare, al limite coincidente, con una corretta pratica ecologica” (Paolo D’Angelo, Estetica della natura). I materiali e il momento della loro raccolta, stabiliscono i colori, la consistenza … insomma le qualità tattili e visive, il luogo detta lo spazio, il sentimento e l’appartenenza. Il sentiero e il camminare collegano le diverse “vedute da fermo”, con un punto di osservazione fisso, con le “vedute in movimento”, il punto di osservazione cambia ad ogni passo. Il sentiero tracciato nella sua varietà di luoghi, pendenze, ritmo e luci è per me un processo emotivo, all’interno del quale individuo dei luoghi per accogliere delle epifanie/immagini, capaci a loro volta sia di contribuire al sentiero, sia di attivare nuovi processi immaginativi.