Museo delle tradizioni contadine – Gallery Una domenica del 1952. I due campi di bocce – in uso gratuito, si pagava solo la consumazione – davanti all’Osteria da Angelo a Cesano lungo la strada che dal borgo porta alla stazione. In primo piano, sul Guzzino, Giorgio Calcinelli. Fra le sue braccia, il cugino Walter. Di fronte, in piedi, Angelo Calcinelli. Di spalle, Edda Calcinacci. Alla sua destra, Elide Calcinelli. L’osteria era frequentatissima dai militari. C’era anche una coppia, lui e lei, piuttosto anziani: ordinavano mezzo litro, poi un altro mezzo, poi, immancabilmente, dicevano ad Angelo di segnare. Finché un giorno Angelo sbottò: “Dici ‘segna-segna’, ma non paghi mai”. Il cliente, imperturbabile, replicò: ‘Si voi segnà, segna, sinnò tièttelo a mente’”. L’osteria chiuse verso la fine degli anni Cinquanta. E i due campi di bocce, liberi, si trasformarono in uno da tennis, privato. Da sinistra: Angelo Calcinelli, Pietro (detto Remino) Novelli e Alfredo Scarponi. Sulle loro biciclette, in via del Borgo di sopra, con i vestiti buoni, quelli della domenica. La foto fu scattata intorno al 1926, gli anni in cui il ciclismo viveva sul dualismo fra Costante Girardengo e Alfredo Binda. Le bici erano un genere di lusso. Per mantenersi in equilibrio mentre il fotografo preparava lo scatto, i tre amici-corridori avevano incrociato le braccia e impugnato due manubri, il proprio e quello del vicino.