Quartaccio

Green cities, rigenerazione ecologica ed energetica di un quartiere ex IACP di Roma

di Violetta Tulelli

Tesi di laurea in Progettazione Ambientale A.A. 2018-2019 Relatore: Prof. Arch. Fabrizio Tucci

“Ciò che cerchiamo in un’opera architettonica non è diverso da ciò che cerchiamo in un amico. gli oggetti che definiamo belli sono versioni delle persone che amiamo” da “Architettura e felicità” di Alain de Botton

La realizzazione del quartiere Quartaccio ha inizio nel 1984 quando il Comune di Roma affidò all’ISVEUR la concessione per la progettazione del Piano di Zona n° 13 V bis di 700/800 alloggi. Carlo Odorisio affidò l’incarico di coordinamento a Lucio Passarelli che scartò l’offerta. Fu quindi proposto Pietro Barucci il quale, nonostante l’impegno di Napoli, accettò, potendo così modificare la rotta intrapresa con il tanto criticato Laurentino 38 e interpretare il progetto del nuovo quartiere in tono minore.

Il luogo sul quale sorge il quartiere è una collinetta nella periferia nord-est di Roma allungata ed infatti la genesi progettuale si basava sull’idea del borgo di crinale.
Gli edifici hanno la caratteristica tipologia in linea, su due e quattro livelli fuori terra, ed erano originariamente pensati per ospitare dei servizi al piano terra.

In realtà questo non avvenne, gli appartamenti furono occupati abusivamente e nel corso dei decenni il quartiere subì l’abbandono da parte dell’amministrazione comunale, cosa che lo portò allo stato di profondo degrado nel quale oggi si trova, con assenza di servizi, inefficienza dei trasporti pubblici, edifici fatiscenti e luoghi pubblici persino pericolosi.

Il progetto realizzato come lavoro di tesi ha come scopo la riqualificazione del quartiere secondo le linee guida delle Green Cities, con la realizzazione di spazi pubblici attrezzati, l’incremento del verde ed una nuova configurazione degli alloggi, con dimensioni più adatte alle esigenze contemporanee e con sistemi tecnologici passivi che consentano la riduzione di consumi energetici.